Pedalando da Fano a Serrungarina
Molti amici di Marina dei Cesari, fanesi doc, innamorati di Fano e del suo territorio, ci hanno suggerito itinerari per far conoscere e apprezzare i dintorni della città. Chi in bici, chi in moto, chi a piedi, zaino in spalla e l’immancabile Reflex. Incominciamo con Stefano Frattini, fotografo per caso e appassionato biker che ci descrive in queste righe un percorso personale sulle colline che circondano Fano, adatto per chi è già allenato. Chi desidera imitarlo può noleggiare la mountain bike attraverso la reception di Marina dei Cesari.
In bici su e giù per le colline di Fano
Anche se preferisco la bici classica da corsa, non mi dispiace a volte prendere il muletto, una mountain bike d’altri tempi indispensabile per partire alla conquista delle colline che ci sono alle spalle di Fano. Seguendo la strada per la frazione di Fenile si prende una stradina che ti porta verso “il Boschetto” e poi seguendo la via sterrata, si sale per il vecchio Prelato, una collina dove sono ubicati una chiesa e una villa costruita intorno al 1780 e ben inserita nel dolce paesaggio della campagna fanese.
Si prosegue discendendo di nuovo per la frazione di Centinarola poi ancora in salita per Monte Giove, la sommità più elevata (222m.) della sequenza di colline che coronano la città di Fano. Monte Giove ospita un bellissimo eremo camaldolese dove è bello fermarsi ad ascoltare il rumore del silenzio e la dirompente serenità che emanano queste antiche mura. Si prosegue per Magliano un piccolo nucleo abitato, formato da una dozzina di case e da una chiesa che risale al Medioevo, poi in salita fino a San Cesareo per sbucare dieto la chiesetta di Santa Lucia.
Segue la discesa per una strada tortuosa ma asfaltata che ti porta a una nuova salita alla fine della quale ti aspetta un premio: Cartoceto la capitale “dell’olio buono”. Fermatevi alla fontanella della piazzetta per rinfrescarvi un po’ e godere il senso di quiete di questo luogo, affacciatevi dalle mura castellane per gettare lo sguardo su un tripudio di ulivi che rendono questa campagna simile a un luogo dove non arriva mai l’inverno. Cartoceto è circondata da una primavera costante, di argento e verde smeraldo che nei mesi della bacchiatura porta un profumo intensissimo. L’olio di Cartoceto deve tanto del suo gusto inconfondibile all’aria salmastra che sale dal mare vicino e ai profumi dell’entroterra, in questo paesaggio di cerniera tra terra e mare.
Continuiamo a percorrere la strada che va al Beato Sante altro luogo dello spirito da visitare in punta di piedi e, prima di arrivare al passo di Ripalta, giriamo a sinistra in direzione Bargni di Serrungarina, ultimi 100 metri di salita e sei in Paradiso…. “Gran Premio della Montagna”, ora puoi fermarti e scopri un panorama a 360° fantastico, colline e colline lavorate da sapienti mani contadine, con tutto ciò che la nostra tradizione marchigiana regala, piantagioni di ulivi a perdita d’occhio, vigne che seguono le dolci linee delle terre, campi arati con cura, piantagioni di granoturco, fiori di campo ed erba medicinale, una tavolozza infinita di varie tonalità di verde, si respira tutto l’odore antico della campagna.
Sfilo dalle spalle lo zainetto dove porto sempre la mia inseparabile Canon e trovata l’inquadratura migliore, in direzione monte-mare, scatto l’infinito.
Testo e foto di Stefano Frattini.
Informazioni stradali: