Marina dei Cesari vi propone un tour nella birra artigianale marchigiana
alla scoperta del territorio che ne è diventato il maggior centro produttivo e che si trova in un contesto storico e paesaggistico dalle mille affascinanti sfumature.
La Gola del Furlo
Per raggiungere le valli dei birrifici è d’obbligo una piccola deviazione nella gola o passo del Furlo situata lungo il tracciato originario della via Flaminia, nel tratto in cui questa costeggia il fiume Candigliano affluente del Metauro. E’una riserva naturale magnifica, un ambiente unico ricco di boschi rigogliosi affacciati sulle acque limpide e fresche del Candigliano che in quel punto assume i colori dello smeraldo.
La galleria fu fatta scavare dall’imperatore Vespasiano, nel punto più stretto della gola che fu detta “petra pertusa” o “forulum” (piccolo foro), da cui “Furlo”. E’ senza rivestimento e fu scavata a mano con lo scalpello nel calcare compatto con i caratteristici tagli a gradino che ancora testimoniano quell’immane fatica conclusasi nel 77 d.C.
Vicino alla Gola del Furlo, accanto alla suggestiva Abazia di San Vincenzo, c’è una tappa golosa: il Chiosco dell’Abazia affacciato su un grande prato verde, all’ombra refrigerante di alberi centenari.
Questa foto di Chiosco dell’Abbazia è offerta da TripAdvisor.
Attivo da più di 40 anni, il Chiosco è citato anche nella guida Gambero Rosso per la genuinità e freschezza della sua cucina ispirata alla tradizione marchigiana e soprattutto per la “crescia vonta”, una particolare piadina inventata dal Chiosco che è cotta sulla brace invece che al forno guadagnando in sapore e digeribilità. Infinite le varianti di farcitura che il Chiosco propone. Non mancano fritti e altri stuzzichini da aperitivo tra cui mozzarelline e le olive all’ascolana, piatto forte delle Marche (0721/700016).
Questa foto di Chiosco dell’Abbazia è offerta da TripAdvisor.
Apecchio: la città della birra
Da qui ci spostiamo verso il piccolo comune di Apecchio, 2000 abitanti, un borgo medioevale incantevole, uno degli avamposti dell’antica via Flaminia che collegava Rimini a Roma.
“Apecchio Città della Birra” è l’orgogliosa definizione del comprensorio perché qui sgorga acqua purissima direttamente dal Monte Nerone e il clima favorisce la produzione di un orzo di qualità.Questi gli ingredienti perfetti per un successo in crescita in tutto il mondo che vi invitiamo a conoscere di persona.
Birrificio Venere
Per esempio visitando Il micro birrificio “Venere” dove i titolari ci mostreranno orgogliosi la naturalità della loro produzione che incomincia nei campi dove cresce l’orzo senza l’uso di nessun prodotto chimico.
Il birrificio Venere è infatti inserito in una più ampia azienda agricola chiamata Cà Cirigiolo che ospita anche un agriturismo dove faremo sosta per il pranzo. Ci aspetta la degustazione dei piatti della tradizione accompagnati dalla birra artigianale “Venere”. E’ una birra prodotta in piccole quantità, rifermentata naturalmente in bottiglia, non filtrata e non pastorizzata, senza conservanti.
Ogni anno in giugno, Apecchio ospita anche il Festival nazionale dell’alogastronomia, il primo festival in Italia interamente dedicato alla birra artigianale. Un’occasione per assaggiare prodotti di qualità abbinati alla birra e per scoprire un magnifico territorio montano, aspro e incontaminato.
Urbania: la piccola Bologna
Tappa successiva Urbania, l’antica Casteldurante, che un’antica leggenda descrive come una Bologna in miniatura. “I maestri muratori che dovevano costruire la città distrutta dalle guerre feudali, furono mandati a Bologna con dei mazzi di canne per misurare la larghezza delle vie e dei portici di quella città che si doveva copiare esattamente. Fatto ciò i maestri muratori si incamminarono per il ritorno ma, stanchi, cominciarono ad usare quelle misure come bastone da viaggio e queste man mano si accorciarono. Di conseguenza… tutto fu più piccolo nella nuova città delle Marche”.
Urbania è un piccolo gioiello architettonico con strade perfette che si intersecano geometricamente come un antico campus romano. Insieme a una guida turistica di grande esperienza e cultura come Manuela Palmucci, potremo scoprire se vorrete i tesori di questa antica cittadina. Per esempio il suo splendido Palazzo Ducale sede dei Brancaleone, primi feudatari del sito, e poi residenza dei Montefeltro e dei Della Rovere. Celebri in tutto il mondo sono le antiche ceramiche di Casteldurante, prodotte dagli abili maiolicari del luogo che, favoriti dalla corte roveresca, poterono giovarsi della collaborazione di pittori famosi, dando vita al genere dello ‘Istoriato’.
Gli splendidi esemplari di ceramica durantina che risalgono al periodo medievale e ad epoche recenti, sono conservati nelle collezioni all’interno del Palazzo Ducale nel Museo Civico e nel Museo Diocesano, con illustrazioni riguardo le tecniche e gli stili locali per realizzarli. Piatti, tazze, brocche e catini, manufatti destinati al decoro architettonico, anfore e altre tipologie prodotte con l’antico sistema artigianale durantino, sono in vendita nei pittoreschi negozi che si affacciano lungo le stradine del centro storico.
Sassocorvaro
Dopo la sosta a Urbania ci spostiamo in un’altra valle del Montefeltro per conoscere il birrificio la Cotta, situato su una collina da cui si domina la vallata del fiume Foglia. Da lassù ammireremo il lago di Mercatale e il paese di Sassocorvaro sul quale svetta la imponente Rocca Ubaldinesca un monumento di eccezionale importanza nella storia dell’architettura militare.
Questo edificio infatti, progettato da Francesco di Giorgio Martini nel 1475, è il primo esempio in Italia di fortificazione capace di resistere alla bombarda. La Rocca ospita il settecentesco teatrino e la Pinacoteca ed è stata protagonista di una straordinaria vicenda nella seconda guerra mondiale, quando l’allora Soprintendente alle Belle Arti di Urbino, Pasquale Rotondi, nascose nella rocca fortificata oltre 10000 opere d’arte di valore universale, per salvarle dal conflitto. Tra le tante opere salvate spiccano capolavori come “La Tempesta” di Giorgione, “La Madonna di Senigallia” e “il ritratto del Duca Federico” di Piero della Francesca, la “Città Ideale”!
Birrificio La Cotta
Luigi Rengucci e Francesco Tontini sono i titolari del birrificio La Cotta e testimoni di una grande passione per l’attività agricola di alta qualità rivolta alla produzione della birra artigianale. Ci introdurranno alle varie fasi di produzione della loro birra e se vorrete, potrete proseguire la visita con una cena al Ristorante La Cotta prima del ritorno a Marina dei Cesari.
Da non perdere tra i piatti speciali da assaggiare a La Cotta, il loro Crostone al Metro che vi permetterà di coronare al meglio l’esperienza della Birra nel Montefeltro!
Informazioni Stradali: