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Legambiente denuncia: anche quest’anno la plastica è il rifiuto più diffuso sulle spiagge marchigiane

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Consegnate anche menzioni speciali “Amici del Mare” a Marina dei Cesari di Fano e al Circolo Nautico di San Benedetto del Tronto per la disponibilità ad ospitare Seabin, la tecnologia innovativa che contribuisce a contrastare la presenza della plastica in mare

Sono oltre 7000 i rifiuti trovati dai volontari di Legambiente nelle spiagge di Torrette di Ancona, Falconara stazione, Marzocca di Senigallia, Torrette di Fano, Sassonia di Marotta, Sottomonte Ardizio di Pesaro, Riserva naturale regionale della Sentina, Marcelli di Numana, Marina di Montemarciano e Pedaso. Un’area di oltre 27mila mq (pari a circa 4 campi di calcio), con una media di 708 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia campionata, dove a farla da padrona è ancora la plastica, che rappresenta il 92% degli oggetti trovati, seguita poi da carta e cartone (oltre 4%), gomma (2%), vetro e ceramiche (oltre 1%) e tessili (1%). In 8 spiagge su 10 la percentuale di plastica è pari o superiore all’80% del totale dei rifiuti monitorati nel 2018.
Nella top ten dei rifiuti spiaggiati troviamo: i frammenti di oggetti di plastica (pezzi da 2,5 a 50 cm), non più identificabili per via della frammentazione, che sono in assoluto il rifiuto più trovato e rappresentano circa il 59% sul totale. A seguire, i mozziconi di sigarette (7%), i frammenti di polistirolo (4%), le retine per la coltivazione dei mitili (ritrovate in quasi tutte le spiagge, oltre 3%), i frammenti di carta (oltre 2%) e altri oggetti di plastica rappresentati da tappi e coperchi di bevande, bicchieri e bottiglie/contenitori per bevande. Va sottolineato che questa indagine non conteggia i frammenti più piccoli, di cui fanno le microplastiche (ovvero quelle di dimensioni inferiori ai 5 mm), che sono onnipresenti sulle nostre spiagge.

TOP TEN DEI RIFIUTI SPIAGGIATI

La cattiva gestione dei rifiuti urbani e la maleducazione dei cittadini sono tra le maggiori cause del beach e del marine litter (ben il 23%), ma anche pesca e acquacoltura (5%) sono responsabili del ritrovamento di molti oggetti monitorati, in particolare reti/sacchi per mitili e reti e pezzi di rete.  “Con questo dossier vogliamo ribadire l’urgenza di dare avvio ad azioni di prevenzione, incrementando il riciclo degli imballaggi con una nuova consapevolezza di tutti gli attori in gioco, dai cittadini ai turisti, dagli operatori turistici alle amministrazioni locali e regionali, fino ai pescatori, per mettere in atto comportamenti virtuosi per la riduzione dei rifiuti plastici e l’azzeramento della loro dispersione nell’ambiente. Una situazione del genere, infatti, non è più sostenibile. L’ingente quantità di rifiuti trovati nelle spiagge marchigiane rappresenta un problema gravissimo e un rischio concreto per la conservazione e la biodiversità del nostro ecosistema marino, per il turismo e in generale per la nostra economia”. Così Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche, ha commentato i risultati dell’indagine “Beach Litter 2018”, presentati ieri presso la sede del Consiglio Regionale delle Marche ad Ancona.

Il dossier completo è disponibile su www.legambientemarche.org

Alcuni dei relatori intervenuti Da sinistra: Peppe Giorgini – Consigliere regionale; Serena Carpentieri – Vicedirettrice generale di Legambiente; Francesca Pulcini – Presidente Legambiente Marche; Andrea Biancani – Presidente della Commissione Ambiente Regione Marche; Sandro Bisonni – Vicepresidente della Commissione Ambiente Regione Marche; Massimo Sbriscia – Dirigente della PF bonifiche, fonti energetiche, rifiuti, cave e miniere della Regione Marche

Al termine della conferenza, sono state consegnate delle menzioni speciali “Amici del Mare” anche a Marina dei Cesari di Fano e al Circolo Nautico di San Benedetto del Tronto per la disponibilità ad ospitare tecnologie innovative come Seabin per contrastare la presenza della plastica in mare. A questo proposito, LifeGate, punto di riferimento in Italia sulla sostenibilità, quest’anno ha lanciato il progetto LifeGate PlasticLess, un’iniziativa realizzata in collaborazione con Poralu Marine e Seabin Project, che si propone di ridurre la plastica nei mari e di promuovere l’economia circolare. Tra le soluzioni concrete offerte dal progetto di LifeGate, quella per la salvaguardia dei nostri mari che prevede l’installazione nei porti dell’innovativo dispositivo Seabin in grado di catturare oltre mezza tonnellata di rifiuti plastici all’anno, comprese le microplastiche fino a 2 mm di diametro e le microfibre fino a 0,3 mm. Grazie al sostegno di Whirlpool EMEA, il progetto è entrato nella sua fase operativa anche nella Regione Marche con la messa in opera a settembre di Seabin nel Marina dei Cesari di Fano (PU) e nel Circolo Nautico Sambenedettese di San Benedetto del Tronto (AP).

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