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10 COSE DA FARE E VEDERE A MARINA DEI CESARI E DINTORNI

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La Fanum Fortunae di vitruviana memoria, oltre a suggestivi monumenti e vie del centro, racchiude angoli meno noti, simboli di una cultura “povera” ma non per questo meno interessante da conoscere. Scopriamo insieme le dieci cose da fare e vedere.

Cominciamo il percorso delle dieci cose da fare e vedere a Marina dei Cesari e dintorni proprio partendo dal nostro porto turistico dove ci sono le biciclette di cortesia gratuite a disposizione dei clienti per muoversi  comodamente verso il vicino centro storico e nei dintorni del porto.

Godere e fotografare albe e tramonti unici sulla passeggiata del Lisippo

La Passeggiata del Lisippo è la prima cosa da vedere a Marina dei Cesari! Si sviluppa per quasi un chilometro sopra la diga foranea che cinge su due lati il porto turistico di Fano ed è una delle più lunghe e panoramiche del mare Adriatico. La passeggiata è decorata da bellissimi murales ispirati al tema Orizzonte e realizzati dagli studenti delle scuole Olivetti e Seneca di Fano https://marinadeicesari.it/murales-passeggiata-lisippo/

Porta fortuna

Alla fine del percorso, sul molo di levante e di fronte a un panorama incantevole, svetta la bella statua del Lisippo che ha dato il nome alla passeggiata e che è diventato meta immancabile di pellegrinaggio. Anche per le sue presunte proprietà porta fortuna!  Si tratta di una copia della statua di un atleta che s’incorona, attribuita a Lisippo (fine IV – inizio III a.C), rinvenuta in modo fortuito da un peschereccio fanese nel 1964 e  protagonista di una serie di vicende legate al mercato clandestino di antichità, oggetto di infinite rivendicazioni legali da parte dell’Italia e di Fano.  Foto Giorgio Falcioni

Godere l’area barbecue e fare la grigliata

L’area barbecue con griglia, lavandino, tavoli e panche, è a disposizione dei clienti che vogliono approfittare di questo spazio gratuito offerto dal Marina ai suoi ospiti per organizzare e gestire autonomamente grigliate con familiari e amici. Basterà prenotarla alla reception del Marina 0721-800279 specificando la data.

Comprare pesce fresco appena pescato

Nella darsena della piccola pesca, adiacente al porto turistico, tutte le mattine e tutto l’anno si vende il pesce fresco appena pescato! Si chiama “Pesce fresco e non solo” e lo riconoscete per i baracchini ravvivati dalle tende gialle. Troverete pesce azzurro, seppie, vongole, razze, e tutto quello che la stagione marinara offre, fresco e a prezzi imbattibili  Provate, ne vale la pena. (foto di Stefano Frattini #fanodreamers)

Moretta e rustita

Sono due specialità doc di Fano e non si può visitare la città senza averle assaggiate. Di antica tradizione marinara (i marinai per scaldarsi arricchivano il caffè con tutto l’alcol che avevano a bordo!), il caffè Moretta oggi è a base di caffè, scorza di limone, cognac, rhum e anice. La Moretta Fanese è un rituale che comincia nel mescolare nella giusta proporzione i vari ingredienti. Il risultato perfetto è quando i tre strati che compongono la Moretta appaiono ben separati. Per questo a Fano si utilizza il classico bicchierino di vetro liscio da osteria, nel quale il caffè deve essere versato inclinando il bicchiere.

La rustita è una leccornia fanese : pesce povero passato nel pangrattato e arrostito sulla griglia . Il pesce viene cotto su appositi bracieri mobili detti “fugòn”. Le qualità più adatte sono: triglie, seppie, pannocchie, sogliole, sgombri, code di rospo, gattucce, pelosi (“pluss”), sardelle e sardoncini. D’estate se ne avverte spesso il caratteristico invitante odore quando i ristorantini del porto lo cucinano per i turisti che lo divorano a “scota det” annaffiandolo con generoso e fresco Bianchello del Metauro. Lo trovate ovunque a Fano ma questa è la vera ricetta della rustita https://marinadeicesari.it/dintorni-porto-approfondimenti/#rustita

La Darsena Borghese

E’ uno dei luoghi più pittoreschi e poco conosciuti di Fano anche se si trova a pochi metri dal trafficatissimo ponte della Liscia. Un angolo nascosto e inaspettato, un luogo romantico in mezzo al verde dove è bello passeggiare e godere la quiete del paesaggio. La Darsena Borghese era il porto antico della città di Fano (Portus Burghesius) costruito intorno all’inizio del 1600 e chiamato così in onore di Paolo V, Camillo Borghese (Fano all’epoca era parte dello stato pontificio). La darsena, di forma ottagonale, era collegata al mare da un lungo canale, era ben riparata dai venti e protetta dalla vicina Rocca Malatestiana. Un bel loggiato era adibito a dogana per le merci. Da anni lo storico edificio della Darsena Borghese è la sede dell’Associazione Marinai d’Italia che l’hanno egregiamente restaurata con l’aiuto dei soci e ospita spesso mostre interessanti. Il canale è adibito all’ormeggio delle piccole imbarcazioni ed è il nido di un piccolo zoo spontaneo di pennuti che qui hanno trovato pace e nutrimento. Foto di Monica Ricci

Visitare El Gugul

El Gugul è un pittoresco angolo nell’antico borgo marinaro di Fano, sulla riva sinistra del canale. Sorge defilato rispetto alla passeggiata e alla vivacità del Lido, in Via Vincenzo Franceschini e si percorre in pochi minuti. In questo microcosmo si affacciano le piccole case dei pescatori di un tempo, restaurate e abbellite da un’esplosione di colori e decorazioni. El Gugul è il termine dialettale del gugullo, una rete senza uscita a forma di imbuto dove i pesci entrano e restano intrappolati.  Foto di Ramona Neri

I Quadri: terrazze sul mare

Sono costruzioni da pesca molto pittoresche poste all’ingresso del porto canale di Fano. Si chiamano Quadri per la forma quadrata del telaio di ferro sul quale è montata la rete, che viene calata in mare. Sono posizionati su piattaforme ancorate al molo e sporgono come terrazze sul mare, sostenute da palafitte. Un magnifico spot per foto da urlo soprattutto al tramonto.  “Un tempo – racconta Uberto Carradori, artista e profondo conoscitore delle antiche tradizioni di Fano- i Quadri erano attrezzature da pesca molto primitive, realizzate con i materiali più poveri e di recupero. Il capanno per ripararsi dal freddo, dalla pioggia e dal vento, era a volte la cabina riadattata di un peschereccio in disarmo. I quadri erano sostenuti da un’infinità di tiranti, pali, tubi di ferro, un incredibile intreccio di cavi e fili di metallo, corde annodate fra di loro e tavole di ogni genere, inchiodate l’una sull’altra, che si stratificavano nel tempo. La struttura infatti, perennemente esposta al sole e alla violenza delle mareggiate e dei venti, doveva essere continuamente rafforzata.” Gli ultimi due quadri verso il faro sono gestiti dall’Associazione pesca sportiva (APS) di Fano e sono visitabili su richiesta anche dai non soci la domenica mattina. Foto di Claudio Pietrelli

 

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