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BILANCIO DELL’ESTATE 2020

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La vacanza in barca ha retto alla paura della pandemia, crociere più brevi, la costa italiana meta privilegiata dei diportisti, crollo degli stranieri. Risultati soddisfacenti a Marina dei Cesari grazie alla riconosciuta qualità del servizio di ospitalità del porto e della città. Nella foto di Carlo Torelli, l’ingresso del porto turistico di Fano

Il porto di Fano nelle Marche è rimasto aperto e attivo durante i mesi del lockdown anche se con personale ridotto e rappresenta una valida testimonianza di come i porti turistici hanno affrontato l’emergenza e l’estate.

Intanto si può dire che in molti  casi, i porti rimasti aperti non si sono limitati a svolgere attività di sorveglianza. Gli ormeggiatori di Marina dei Cesari per esempio, che a turno hanno presidiato il Marina 7 giorni su 7 durante i mesi del lockdown, hanno svolto anche un importante ruolo psicologico. Molti clienti, infatti, bloccati lontano, telefonavano regolarmente per chiedere aggiornamenti sulle loro amate barche all’ormeggio e hanno trovato negli ormeggiatori un riscontro consolatorio.

“Quando a maggio è stato di nuovo possibile muoversi da una regione all’altra- commentano a Marina dei Cesari- non sapevamo ancora come sarebbe andata la stagione e molte previsioni erano negative. Invece il numero dei transiti cioè le barche che non sono clienti del porto turistico di Fano ma si fermano in transito mentre stanno andando o tornando verso la meta di vacanza, è leggermente aumentato quest’estate. Nonostante l’emergenza Covid o forse grazie ad essa, abbiamo notato che le abitudini di navigazione diportistica sono mutate quest’anno, a volte in modo contraddittorio.”

LA VACANZA PIU’ SICURA

Gli amanti della barca, in maggioranza, non hanno rinunciato a usarla quest’estate, anzi l’hanno vista giustamente come il luogo di vacanza più sicuro per eccellenza, in grado di assicurare libertà e divertimento all’aria aperta ma anche garantire il famigerato distanziamento sociale.  Molti diportisti, quindi, hanno programmato la crociera estiva come sempre e hanno transitato per Marina dei Cesari.  Altri invece, come molti clienti stanziali del porto, hanno preferito usarla solo per brevi gite giornaliere, per fare il bagno al largo, evitare i litorali affollati e tutte le restrizioni obbligatorie sulle spiagge.

Contrariamente a tutte le previsioni, comunque, il numero dei transiti a Marina dei Cesari è leggermente aumentato, passando dai 430 transiti privati registrati l’anno scorso ai 476 di quest’anno.  Si tratta di un piccolo aumento, circa l’11% ma significativo proprio perché avvenuto nel clima di grande incertezza che ci accompagna dal marzo scorso.

Transiti che non rappresentano la “salute” di un porto turistico perché senza una sostanziosa utenza stanziale, nessuna struttura portuale può reggersi economicamente ma che comunque vivacizzano la vita sulle banchine.

STAGIONE BREVE

Si è trattato comunque di una stagione molto breve, concentrata nel mese di luglio, sia perché fino al 3 maggio il lockdown ha costretto i diportisti a casa o all’interno della regione di residenza, senza la possibilità di venire in porto a preparare la propria barca, sia per la diminuzione dei diportisti stranieri che di solito si muovono già in primavera fino a settembre inoltrato e che quest’anno sono calati drasticamente anche a Fano. Una stagione breve e convulsa che ha messo a dura prova ormeggiatori e reception del Marina, alle prese con decine di arrivi e partenze quasi in contemporanea, 7 giorni su 7.

TIPOLOGIA DEI TRANSITI

Grandi assenti quest’anno le imbarcazioni provenienti dall’estero che di solito aprono la stagione dei transiti ai primi di aprile. La chiusura dei confini, l’obbligo di quarantena, l’incertezza e notizie contraddittorie, hanno ridotto drasticamente il numero dei naviganti provenienti dall’estero: solo 30 barche straniere quest’anno si sono fermate a Marina dei Cesari contro le 77 della passata stagione.

Calcolando una media di due/tre persone a bordo di ogni barca in transito, a Marina dei Cesari sono transitate quest’estate oltre 1400 persone, la maggior parte delle quali ha visitato Fano anche grazie alle bici di cortesia che la marina mette a disposizione dei clienti. Turisti in transito per la durata di 2- 3 giorni, che hanno “consumato” a chilometro zero: ristoranti, gelaterie, souvenir, cambusa (cibo, acqua, birra, vino, ecc), musei, solo per fare alcuni esempi.

Numerosi anche quest’anno i transiti “fedeli”, cioè naviganti che conoscono Marina dei Cesari e ne apprezzano la sicurezza, l’accoglienza e la vicinanza con una città attraente come Fano.  Per tutti questi fattori molti scelgono di tornarci ogni stagione e fare tappa qui, anche più volte durante la loro vacanza in barca. L’abbinata Fano e porto turistico insomma funziona.

PORTA D’INGRESSO ALLA CITTA’

Il porto turistico, d’altra parte, è il punto nel quale i Diportisti si trasformano in Turisti, la porta di ingresso alla città e al territorio. Partendo dal porto, è possibile vivere e scoprire le peculiarità storiche, paesaggistiche, culturali, gastronomiche del territorio che lo circonda. Marina dei Cesari si considera porta d’ingresso privilegiata alla città di Fano e opera in tal senso: sia nel mondo digitale pubblicando sul sito e sui social informazioni utili su quello che si può fare a Fano e dintorni, che in reception dove distribuisce ogni estate un bel numero di depliant appositamente stampati che sintetizzano in modo pratico e intuitivo tutto quello che può servire ai transiti nei dintorni del porto.

DIRETTRICI DI CROCIERA

Le direttrici di crociera anche quest’anno come sempre sono state da nord a sud e viceversa, con una grande differenza: causa Covid, la maggior parte dei diportisti ha scelto di navigare lungo la costa italiana che è stata privilegiata rispetto alla Croazia. Marina dei Cesari d’altra parte, al centro dell’Adriatico, si trova in una posizione privilegiata per attraversare perché dista solo 70 miglia nautiche dalle prime isole dalmate, le bellissime Kornati.

E’ un fenomeno che si è accentuato quest’anno – non traversare l’Adriatico e navigare lungo la costa italiana- ma che è già in atto da alcune stagioni soprattutto da quando la Croazia ha aumentato i costi di stazionamento, dei servizi e delle tasse turistiche, rendendo meno vantaggiosa per gli italiani la vacanza in barca di là dell’Adriatico.

IL RUOLO DELLA CANTIERISTICA

Da aggiungere a questi numeri, quelli determinati dai cantieri nautici situati nei dintorni di Fano, tra i primi al mondo nella costruzione di maxi yacht, che affittano posti barca per ormeggiare, più o meno a lungo, le imbarcazioni varate, il cui allestimento viene completato in banchina e che per comodità amministrativa il Marina considera nella voce transiti. Considerando anche loro, i transiti quest’anno salgono a 523 contro i 502 dell’anno scorso.

C’è stato un aumento di oltre il 10% di vari a Marina dei Cesari quest’anno, tutti concentrati a maggio-giugno quando i cantieri dopo la chiusura forzata del lockdown, hanno potuto riaprire i battenti e completare la lavorazione dei maxi yacht già programmati.

L’OPINIONE DI MULTINAUTIC

La cartina di tornasole della stagione appena trascorsa ci viene anche da Multinautic, la società di servizi per la nautica da diporto che dal 2013 ha preso in gestione il piazzale lavori di Marina dei Cesari ed è centro varo e assistenza per Cantieri del Pardo, Azimut , Ferretti, Pershing, Adria Sail, Aprea, Dominator.

“Con la chiusura dei cantieri durante il lockdown- dice Achille Salvadore responsabile Multinautic- abbiamo avuto un crollo del fatturato del 70% che per fortuna si è ripreso da maggio in poi registrando anche un piccolo aumento del 15%. I cantieri nautici sono il nostro principale cliente (i privati rappresentano solo il 25% del fatturato) per questo Multinautic dipende molto dall’andamento della nautica da diporto. Siamo moderatamente ottimisti- ha aggiunto Salvadore- tanto è vero che abbiamo fatto un grosso investimento acquistando un travel lift da 110 tonnellate in grado di varare le barche sempre più grandi che vengono prodotte in zona e abbiamo intenzione di migliorare e ampliare anche l’area officina. Ma siamo prudenti perché la situazione è incerta: basti pensare che un nostro cliente della Nuova Zelanda che ha acquistato un Grand Soleil, non è ancora potuto venire a vedere la sua nuova barca che abbiamo varato! E’ questo che ci preoccupa, l’incertezza! La chiusura dei confini, l’eliminazione degli appuntamenti fieristici, l’altalena dei divieti sono tutti fattori negativi. Anche dal Salone di Genova che ha miracolosamente mantenuto le date di apertura, giungono commenti incerti. E’ presto per dire se i visitatori di Genova sono diminuiti di numero ma sono in realtà più interessati all’acquisto di una barca!”

Intanto Marina dei Cesari si prepara al nuovo lockdown con un servizio personalizzato: i clienti che hanno la residenza nelle regioni rosse potranno essere aggiornati costantemente con foto e filmati rivolgendosi alla reception

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